sabato 14 maggio 2011

Fuori il Movimento per la vita dai consultori (e dal Salone del libro)!




La mattina del 12 maggio, giornata di apertura del Salone internazionale del libro di Torino, il Movimento per la Vita aveva in programma la presentazione dei libri “Giovanni Paolo II e l’impegno per la vita” di Carlo Casini (presidente del Mpv) e “La bioetica in redazione” di Giuliano De Marco.

Il Salone sarebbe quindi diventato l'ennesima vetrina per un'associazione di cattolici integralisti e antiabortisti, gli stessi che hanno nel loro statuto la lotta alla legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, gli stessi che vanno nelle scuole a indottrinare adolescenti, a spacciare immagini di feti sviluppati per embrioni di poche settimane, gli stessi che aggrediscono e insultano all'uscita dagli ospedali le donne che hanno preso la difficile decisione di abortire, gli stessi che grazie all'amministrazione Cota e al protocollo Ferrero, patto politico giocato ancora una volta sul corpo delle donne, vorrebbero entrare nei consultori pubblici.

Circa quaranta compagne di varie realtà piemontesi, tra cui Collettivo Universitario Autonomo e Laboratorio Sguardi sui Generis, hanno quindi fatto irruzione nello spazio in cui doveva tenersi l'incontro per impedirne lo svolgimento. Prima gli esponenti del Mpv, poi le forze dell'ordine hanno cercato di allontanare a suon di calci e spintoni le ragazze che, senza lasciarsi intimidire, hanno continuato a lanciare slogan e interventi al megafono, a volantinare e a mettere in chiaro, striscioni alla mano, le loro rivendicazioni: sui nostri corpi decidiamo noi - fuori il Movimento per la vita dai consultori! Dopo circa un'ora di contestazione i celerini hanno infine brutalmente “accompagnato” le compagne all'esterno.

Ancora una volta la risposta agli attacchi all'autodeterminazione delle donne è stata forte e chiara. Come abbiamo dimostrato al Salone del libro, e come ribadiremo l'8 giungo, giorno in cui il Tar si esprimerà sul protocollo Ferrero, non abbiamo nessuna intenzione di sottostare a chi ci vuole relegate nei ruoli di moglie e madre a discapito della nostra salute e della nostra libertà di scelta.

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