lunedì 27 giugno 2011
Espugnata la Libera Repubblica della Maddalena, ma la lotta continua - dalla valle alla pianura un solo grido: A SARA' DURA!!
L'azione militare volta ad installare in Val Susa il primo cantiere per il TAV Torino-Lione è iniziata alle 4 del mattino di questo lunedì 27 giugno con la chiusura al traffico dell'autostrada A32, destinata a diventare uno dei teatri dell'intervento di forza contro i Valsusini. Un numero spropositato di agenti delle varie armi, con una dotazione eccezionale di mezzi, ha aggredito il Presidio della Maddalena di Chiomonte da tre lati. Nell'area era presente un migliaio di presidianti che si erano fermati per la notte dopo la grande fiaccolata popolare della domenica sera.
In 5 ore una troncatrice cingolata protetta da getti di idranti ha potuto aprire, nella delimitazione laterale delle carreggiate, un varco da usare per far scendere mezzi e materiali utili ad allestire nei terreni sottostanti il viadotto Clarea un simulacro di recinzione di cantiere: tanto basterebbe ad una complice UE per confermare il contributo di 670 milioni (che i nostri "piquattristi" non vedono l'ora di spartirsi). Con l'uso di molti lacrimogeni i presidianti sono stati sospinti nei boschi e lì inseguiti con ulteriori lanci.
Intanto sulle statali della Valle di Susa si andavano radunando i manifestanti NO-TAV svegliati nelle loro case dai fuochi di artificio utilizzati per dare l'allarme.
Questa è, in sintesi, la cronaca dell'azione militare svoltasi in mattinata per installare il primo cantiere TAV in Val di Susa. Azione che, nonostante la sua apparente riuscita (a suon di ruspe, idranti, lacrimogeni e botte), sancisce semplicemente la “vittoria” di una battaglia, non certo della guerra. Come a Venaus cinque anni fa, non sarà la violenza delle forze del disordine (al servizio del trasversale partito del TAV) a fermare il movimento.
I Valsusini, assieme a tutti coloro che in questi vent'anni sono stati al loro fianco, hanno saputo autorganizzarsi come soggetto collettivo che si confronta, decide e lotta, svincolandosi dal sistema partitico e mettendo radicalmente in discussione la politica della delega e della rappresentanza, nonché l'intero sistema economico capitalista (con annesso modello di sviluppo). Ed è proprio questo che ha fatto, e fa tutt'ora, la forza del movimento. Forza che si sta rendendo evidente in queste ore nel numero esponenziale di azioni e iniziative a sostegno dei NO TAV: occupati il Municipio di Chiomonte e il Palazzo della Regione a Torino, indette assemblee, presidi e cortei in Piemonte come in tutta (e dico tutta, da Trento a Palermo!) Italia.
I compagni e le compagne del Collettivo Studentesco Valdostano, che negli ultimi mesi hanno condiviso e vissuto attivamente la lotta dei NO TAV, portano tutto il loro sostegno e tutta la loro solidarietà alla Val Susa. Senza dubbio cercheremo di concretizzare nuovamente questo sostegno, ben coscienti del fatto che la lotta non finisce qui: A SARA' DURA!!
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