lunedì 4 aprile 2011

Sole e Baleno: suicidati dallo Stato


Edoardo Massari, detto Baleno, nasce ad Ivrea il 4 aprile 1963.
Sin da adolescente inizia la frequentazione dei centri sociali: inizialmente è un attivista di El Paso (dove verrà coniato il suo soprannome), il primo centro sociale anarchopunk torinese; partecipa a diverse iniziative degli squatters anche fuori Piemonte: ad Aosta con il collettivo Piloto Io, a Roma con gli occupanti in Piazza dei Siculi, ad Alessandria al Forte Guercio, a Cuneo al Kerosene Occupato e alla Scintilla di Modena.
Il 19 giugno 1993, mentre salda alcuni pezzi di motorini e biciclette, la bomboletta del gas che gli serviva per gonfiare le ruote esplode e si ferisce leggermente al braccio. Tornato a casa lo attende la polizia che lo denuncia per fabbricazione di ordigni pericolosi. Dopo 6 mesi di detenzione preventiva viene condannato a 2 anni e 8 mesi di galera, a cui si aggiungono 4 mesi per oltraggio ad una guardia carceraria.
Uscito dal carcere, nel dicembre del 1996, va ad abitare all'Asilo Occupato di Torino. In seguito con alcuni suoi compagni, fra cui Sole, con la quale sboccia l'amore durante una vacanza alle isole canarie, si trasferisce alla Casa di Collegno.
Il 5 marzo 1998, però, Sole e Baleno, insieme a Silvano Pellissero, sono arrestati con l'accusa di aver commesso alcuni reati legati agli attentati contro i cantieri dell'alta velocità, in Val di Susa.
All'alba di sabato 28 marzo, Edoardo si toglie la vita in cella, impiccato con le lenzuola alla branda del suo carcere. Pochi mesi dopo, l'11 luglio, si suiciderà anche Sole.

Non una parola contro l'infamante (in)Giustizia di Stato che sequestra le persone sulla base di semplici sospetti.

Non una parola sulla responsabilità di chi ha fatto subire ad Edoardo prima la cella di isolamento e poi la cella singola, perché bollato dalla magistratura con l'accusa di ecoterrorista.


Non una parola di verità sui progetti dell'alta velocità che minacciano l'equilibrio ambientale, sugli incidenti ferroviari che continuano a mietere vittime e a rendere ogni giorno più inaffidabile un servizio pubblico ( quale dovrebbe essere quello delle ferrovie), sui tagli di spesa che hanno deteriorato i servizi essenziali, provocando licenziamenti, carichi di lavoro, salari da fame, senza minimamente intaccare le tasche e le libertà personali dei dirigenti, dei burocrati di partito e dei sindacati che vivono del sudore di chi lavora o di chi patisce addirittura la fame perché disoccupato ed emarginato.


La tragica morte di Sole e Baleno è un omicidio di potere decretato da una magistratura che dopo avergli tolto la libertà, affida ai massmedia di regime il compito di indicarli agli occhi della pubblica opinione come dei pericolsi ecoterroristi.
Ancora una volta le grinfie dello Stato si macchiano di un omicidio. 

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