martedì 23 agosto 2011

Bombe, Fosforo Bianco, arresti: ecco la pace di Israele

"Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola" mi dice Jamal, chirurgo dell'ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. "Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l'ultimo miagolio soffocato". Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua "Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell'opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste..." il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. "Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l'ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati".
Vittorio Arrigoni

Così testimoniava Jamal, durante l'operazione Piombo Fuso.
Ora le truppe Israeliane sono tornate all'attacco.
Ancora una volta assistiamo alla lotta tra Davide e Golia.
Dopo l'arresto di oltre 100 persone, residenti nella periferia di Hebron, con l'accusa di essere militanti del gruppo di hamas, ieri le armate della stella di Davide hanno segregato all'interno della moschea di Al Aqsa circa 1500 fedeli mussulmani, che vi si erano radunati al momento della preghiera.
Contemporaneamente un altro gruppo di militari ha attaccato il freedom theatre, costringendo tutti coloro che vi erano dentro ad uscire e farsi arrestare.
Ad arresti e soprusi si addizionano i bombardamenti arerei che ormai dal 18 agosto continuano a terrorizzare gli abitanti della Striscia di Gaza, provocando la morte di 14 palestinesi ed il ferimento di decine di altri.
Il dottor Ayman As-Sahbani ha dichiarato che dei pazienti sono stati ricoverati con ferite orrende e che alcuni corpi trasportati all'ospedale Al-Shifa erano così tanto bruciati da essere irriconoscibili.
Israele si sta quindi servendo, un'altra volta, del letale fosforo bianco, arma proibita dalle convenzioni di Ginevra?
Donne, uomini, bambini, anziani, non si fa distinzione.
Le corsie degli ospedali di gaza City sono gremite di feriti, le cui ustioni non permettono, neanche ai parenti più stretti, di riconoscere il cadavere.
Eppure la disperazione del Popolo senza terra rimane chiusa nella prigione a cielo aperto della Striscia.
Ancora una volta ai palestinesi sarebbe convenuto nascere animali, forse sarebbero stati più tutelati.

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